O.D.V. SAN CASSIANO E.T.S. 

COOPERATIVA SOCIALE SAN GIUSEPPE


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Spalanchiamo le porte!

15/12/2025 16:30

OdV San Cassiano

Spalanchiamo le porte!

"Ho voluto spalancare la Porta, oggi, qui!"

“Due cose vi dico. Primo: la corda in mano, con l’àncora della speranza. Secondo: spalancate le porte del cuore.” 

Nel Giubileo dei Detenuti, ieri 14 dicembre, Papa Leone XIV ha voluto riprendere le parole che Papa Francesco aveva pronunciato in occasione della Messa alla Casa Circondariale di Rebibbia, dopo aver aperto la Porta Santa in San Pietro (26 dicembre 2024). 

 

Anche noi le vogliamo riproporre così come Francesco le ha pronunciate, ricche di amore paterno:

"È un bel gesto quello di spalancare, aprire: aprire le porte. Ma più importante è quello che significa: è aprire il cuore. Cuori aperti. E questo fa la fratellanza. 

I cuori chiusi, quelli duri, non aiutano a vivere.  Per questo, la grazia di un Giubileo è spalancare, aprire e, soprattutto, aprire i cuori alla speranza. 

La speranza non delude, mai! Pensate bene a questo. Anche io lo penso, perché nei momenti brutti uno pensa che tutto è finito, che non si risolve niente. Ma la speranza non delude mai.

A me piace pensare alla speranza come all’àncora che è sulla riva e noi con la corda stiamo lì, sicuri, perché la nostra speranza è come l’àncora sulla terraferma. Non perdere la speranza. 

Delle volte la corda è dura e ci fa male alle mani … ma con la corda, sempre con la corda in mano, guardando la riva, l’àncora ci porta avanti. Sempre c’è qualcosa di buono, sempre c’è qualcosa che ci fa andare avanti.

La corda in mano e, secondo, le finestre spalancate, le porte spalancate. Soprattutto la porta del cuore. 

Quando il cuore è chiuso diventa duro come una pietra; si dimentica della tenerezza. Anche nelle situazioni più difficili, sempre il cuore aperto. Spalancate le porte del cuore. Ognuno sa come farlo. Ognuno sa dove la porta è chiusa o semichiusa. 

Adesso non dimentichiamo due cose che dobbiamo fare con le mani. Primo: aggrapparsi alla corda della speranza, aggrapparsi all’àncora, alla corda. Mai lasciarla. Secondo: spalancare i cuori. Cuori aperti. 

Che il Signore ci aiuti in tutto questo."

 

Già nella Bolla di Indizione del Giubileo ("Spes non confundit", la speranza non delude), Papa Francesco aveva auspicato che si potessero concedere, per l’Anno santo, anche «forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società» 

E Papa Leone, ha rilanciato queste misure alternative con ancora più forza, quasi parlasse proprio a noi, alla nostra organizzazione e allo spirito che la anima:

"Carissimi, il compito che il Signore vi affida non è facile. I problemi da affrontare sono tanti. Pensiamo al sovraffollamento, all’impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro. E non dimentichiamo, a livello più personale, il peso del passato, le ferite da medicare nel corpo e nel cuore […]

Il Signore, però, al di là di tutto, continua a ripeterci che una sola è la cosa importante: che nessuno vada perduto e che tutti siano salvati"

 

“Che nessuno vada perduto"… e quel “nessuno” comprende veramente tutti noi! 

Chi non si è mai trovato imprigionato in qualcosa? In un sentimento d'odio, in un'azione scorretta, in un brutto pensiero… ma la speranza è ciò che dobbiamo sempre coltivare con più forza e assiduità perchè “da ogni caduta ci si deve poter rialzare, e nessun essere umano coincide con ciò che ha fatto”

 

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